Pratiche per
Detrazioni Fiscali

Bonus Ristrutturazione 2023

Bonus ristrutturazione 2023: elenco lavori, spese ammesse in detrazione e novità.

CHE COS’È

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni fiscali, sia quando si effettuano sulle singole unità abitative sia su parti comuni di edifici condominiali. 

La più conosciuta è quella disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), che il decreto-legge n. 83/2012 ha elevato dal 36 al 50% la percentuale di detrazione e da 48mila a 96.000 euro la spesa massima ammessa al beneficio, il cosiddetto “Bonus Ristrutturazioni”.    

Questi maggiori importi valgono ancora oggi, essendo stati prorogati nel tempo da provvedimenti successivi. Da ultimo, la legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 30 dicembre 2021) ha prorogato al 31 dicembre 2024 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%) e del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.  

LA DETRAZIONE FISCALE

La detrazione del 50 per cento​ spetta per i lavori che rientrano nel seguente elenco:- Lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);- Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

LAVORI AMMESSI

Tra i lavori di manutenzione ordinaria rientrano, a titolo di esempio, gli interventi riportati nell’elenco che segue: 

- Installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
- Sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- Rifacimento di scale e rampe;
- Interventi finalizzati al risparmio energetico;
- Recinzione dell’area privata;
- Costruzione di scale interne.
In altre parole, tra gli interventi rientrano anche quelli per l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di nuove finestre, così come la realizzazione dei bagni nel caso di ampliamento rispetto al volume precedente all’intervento.  

BENEFICIARI

Possono beneficiare del bonus edilizio i seguenti soggetti: 

- Proprietari o nudi proprietari;
- Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- Locatari o comodatari; 
- Soci di cooperative divise e indivise;
- Imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

ATTESTAZIONE PAGAMENTO

Negli ultimi anni gli adempimenti previsti per richiedere la detrazione sono stati semplificati e ridotti: è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione del titolo di proprietà e gli altri dati richiesti.

Occorre inoltre tenere traccia dei pagamenti effettuati, ovvero pagare le fatture dei lavori con il cosiddetto “bonifico parlante” bancario o postale (anche “on line”), da cui deve risultare:
La causale del versamento (cartello: “bonifico per lavori di ristrutturazione ai sensi dell’art. 16 bis,  
Il codicefiscale del beneficiario della detrazione (chi paga), Il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario del pagamento (chi effettua i lavori). 

DOCUMENTAZIONE

In particolare, oltre alla ricevuta del bonifico, sono tenuti a conservare le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi. Inoltre, il contribuente deve essere in possesso di:
- Domanda di accatastamento, se l’immobile non è ancora censito; 
- Ricevute di pagamento dell’imposta comunale (IMU), se dovuta; 
- Dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore; dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile; 
- Abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

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